ALASSIO – Persino occhi molto sbrigativi si fermerebbero d’incanto di fronte a tanto fascino e a tanta bellezza. Lo stupore poi si andrà pian piano trasformando in curiosità ed interesse, tanti sono i contenuti artistici, architettonici e paesaggistici circoscritti in questi 22.000 metri quadrati addossati alla collina che domina Alassio e il suo golfo naturale, Isola Gallinara inclusa.
Le canoniche 4000 battute, standard web condiviso, o peggio, le stringate 40 righe da post sintetico qui non basterebbero comunque, tanti sono i temi non circoscrivibili all’interno di una semplice definizione di Hotel de Charme; ma se questo albergo di lusso con vastissimo parco botanico e piscina vista mare fosse pure affiliato a qualche associazione prestigiosa come Relais & Chateaux o Small Luxory Hotel non sarebbe comunque immediatamente identificabile in un sunto così sommario.
LA STORIA IN BREVE – Dalla seconda metà dell’800 Alassio, così come Sanremo e Bordighera, diventa meta ambita per le ricche famiglie anglosassoni che desiderano creare una dimora secondaria o primaria proprio qui, dove il clima consente di vivere le giornate di quasi tutto l’anno in condizioni ambientali inimmaginabili in Gran Bretagna. Fu così che questo appezzamento fu progressivamente trasformato in residenza di lusso dagli scozzesi George Henderson Gibb e dal generale William Muntagu Scott McMurdo, insieme alle loro famiglie.
Dal 1880 la Villa della Pergola prese forme eclettiche, e anche il parco botanico prese forme e colori inusuali per la Riviera Ligure. Nel secolo successivo Thomas Hanbury e poi il figlio Daniel, fecero diventare questo “giardino all’inglese” un degno rivale di quello di Mortola, ripiantando qui ogni genere di varietà botanica, proveniente da ogni parte del mondo.
La seconda guerra mondiale spazzo via molte bellezze dal mondo intero, e anche qui sovvertì l’ordine storico degli eventi. Poi, nella seconda metà del ‘900 la Villa entra a far parte delle proprietà di una famiglia italiana che però non riuscirà a mantenerla, a causa di un dissesto finanziario. La Villa della Pergola va quindi all’incanto, e viene acquistata dalla famiglia Ricci nel 2006. Antonio Ricci – di Albenga – e la signora Signora Silvia – proprio di Alassio – faranno risorgere Villa della Pergola e il suo parco botanico allo splendore odierno.
Essendo stata costruita seguendo il gusto dell’epoca, che usava miscelare stili diversi, da quelli anglosassoni a quelli orientali, la Villa della Pergola può essere intesa per convenzione una dimora in stile eclettico, anche se in realtà il complesso conta almeno tre diversi edifici. Elementi di architettura d’altrove si fusero mirabilmente con pietre e ceramiche indigene.
IL PARCO – Si diceva dell’impulso che diede Daniel Hanbury nello sviluppo del parco botanico, oggi perfino più bello e soprattutto più curato rispetto al più famoso Hanbury di Mortola-Ventimiglia. Con mecenatismo, la famiglia Ricci, oltre ad un architetto paesaggista, ha assoldato un gruppo di giardinieri che lavora costantemente nel parco, gradatamente riordinato “all’italiana”, ma non troppo, rispettando la maniera “wild” di intendere un giardino all’inglese, semplicemente rendendolo più “civilizzato” e più agevole da visitare lungo un percorso guidato dall’esperta Miriam, qui da cinque anni, che conosce ogni sentiero ed ogni arbusto, dandogli un nome ed un cognome.
Inutile tentare di condensare in poche righe tutto quanto contenuto nel parco, basti pensare che solo l’agapantus è qui declinato in oltre 300 varietà diverse. Tra fonti d’acqua e fiori di ogni origine merita però una menzione lo spazio dedicato a dozzine di varietà di agrumi, che concorrono anche alla preparazioni di composte o marmellate -assolutamente uniche- che saranno servite agli ospiti al momento della colazione o che entreranno a far parte degli ingredienti della cucina del nuovo ristorante. Il parco è visitabile anche dal pubblico non ospite dell’albergo sui fine settimana.
LE CAMERE E GLI ARREDI – Non si è mai lesinato sui materiali qui in Villa, già dalle origini, e tuttora, tutto quanto è sublime, sia quello conservato sia quello aggiunto per trasformare gli spazi comuni o abitativi in un lussuoso complesso che definire “alberghiero” è molto riduttivo. Sono comunque 11 le camere o suite disponibili nella Villa e nel Villino: cinque nell’edificio principale, quello che ingloba anche le cucine, il ristorante, i salotti e il ricevimento; sei nell’edificio accanto e una nella Casa del Sole, portando il totale a 12. Quasi tutte con terrazza, quasi tutte vista mare, e condividendo una piscina che domina dall’alto il complesso di Villa della Pergola. A sovrintendere il tutto il navigato Giuliano Esposito, direttore di Villa della Pergola da diversi anni ormai.
IL RISTORANTE – Tanta bellezza non poteva rimanere orfana di un grande ristorante, ed è proprio questa la novità saliente in Villa, che a distanza di una decina di anni dall’acquisizione, ha appena inaugurato -dopo la ristrutturazione delle cucine- un vero e proprio ristorante gastronomico non solo riservato agli ospiti dell’albergo ma aperto anche a chi vuole godere di tanta bellezza mangiando la cucina evoluta di Giorgio Servetto. Impronta classica ma con agganci territoriali importanti, in un contesto dove non possono mancare nobili prodotti “internazionali” quali il caviale, il salmone o il foie gras, ma che fa delle ricette tradizionali liguri il punto fermo su cui costruire una carta e dei menù che diano pieno risalto alla connotazione territoriale.
Tecnica ed estetica; raffinatezza nelle presentazioni evidenziate nelle immagini, ma anche tanta sostanza e concentrazione nei sapori, netti e distinguibili. In sala l’esperto Mattia Trentani, il cui curriculum parla chiaro, avendo occupato i diversi ruoli di maitre o sommelier in ristoranti italiani anche a livello di tre stelle Michelin. Una carta dei vini in via di perfezionamento per chiudere il cerchio intorno ad una condizione umana da vivere a 360 gradi, all’interno della meravigliosa Villa della Pergola ad Alassio. Ulteriori informazioni nel sito della Villa. Qui di seguito altre immagini da Villa della Pergola.

Salmone marinato e affumicato alla Villa, riduzione di mandarino, carciofo crudo e croccante d’aneto

Brandacujun di stoccafisso Ragno e patate Quarantine su panissetta di ceci e salsa di coriandolo e prezzemolo, ricamo friabile di patata viola

Altri salotti invitano alla conversazione o alla consultazione dei tanti cimeli storici conservati nelle vetrinette
foto gdf
24 aprile 2016 at 22:04
Ho avuto il piacere di pranzare oggi alla Pergola. Cibo eccellente con adeguata presentazione. Grande professionalità e cortesia. Ritornerò certamente. Assolutamente da provare