Un tegame applicato al muro invita a premere un pulsante che attiva un campanello. Presto dall’altra parte arriveranno ad aprirvi la porta che conduce all’interno di questa vecchia casa fondata su radici rurali e poi trasformata in una raffinata credenza del gusto.
La Credenza è qualche cosa di più di un contenitore di prelibatezze. La Credenza non è solo uno dei migliori ristoranti del Piemonte ma anche un luogo progettato per trasmettere serenità e piacevolezza a tutto tondo.
L’Aeroporto di Torino Caselle dista meno di tre chilometri, ma nessuna ansia da “pronti all’imbarco” viene qui percepita. San Maurizio Canavese è a due passi dalla trafficata Torino ma rappresenta anche la porta d’ingresso verso il rilassante Canavese.
Un sobrio ingresso anticipa una saletta defilata, che non disponendo di luce naturale viene ravvivata da un vivace troemp d’oeil. Un’altra stanza funge da riservata “table du chef”, piazzata strategicamente tra la cucina e l’accesso alla cantina. Infine ecco la grande sala principale nobilitata da materiali di pregio e caratterizzata dall’ampia vetrata che da sul giardino zen.
Tavoli, posate, apparecchiatura, vasellame, porta borse … nulla è lì per caso, messo li senza essere stato scelto con cura. Quel che troveremo nel piatto non potrà che essere una conseguenza logica di tanta cura nel dettaglio, di un progetto riuscito, gestito da lustri dai due chef associati Igor Macchia e Giovanni Grasso. Un equipe di 15 persone lavora a questo progetto, che ne contiene altri, alcuni già operativi ed uno -molto importante- in via di definizione.
L’ albergo che farà capo a Igor e Giovanni è frutto del lavoro dell’architetto Marco Colombo, che ha previsto in una zona ai margini di Orbassano e Stupinigi una costruzione che includerà, oltre allo spazio Hotellerie anche un vasto orto biologico di 1600 metri quadri, un ristorante “easy” ed uno spazio congruo ad ospitare eventi e cerimonie. Alta tecnologia “green” e ridotto impatto ambientale, mentre qui a La Credenza di San Maurizio si continuerà a servire l’alta cucina contemporanea, dove è privilegiato l’aggancio tra Piemonte e Liguria lungo una scorrevole Via del Sale.

Omaggio all’oliva Taggiasca in crema di mais, fegatini di piccione, polvere di caffè e origano secco
foto gdf
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