SANREMO – Ancora in fase di completamento -all’esterno- ma è già abbastanza facile individuare un concetto svolto con idee chiare già da fuori. Un bar frutto di un progetto non estemporaneo, come spesso accade per chi decide di dedicarsi a questo tipo di attività, forse la più bersagliata dall’improvvisazione.
Qui non c’era un bar, pare ci fosse un negozio di abbigliamento o affine, e quindi è stato necessario progettare tutto da zero, situazione onerosa che però ha il vantaggio di poter sfruttare meglio gli spazi, non dovendo subire quanto già esistente.
Interno su due livelli, sedute e appoggi diversificati, ampie vetrate che danno su Palazzo Bellevue (il municipio di Sanremo), due spazi all’aperto in via di completamento, con salotti conviviali e tavoli ben spaziati e protetti sia dall’alto che lateralmente, in uno spicchio di giardino ricavato tra i due palazzi, quello che ospita il Mast 82 e quello contiguo, dalle parti del vecchio Mediterranée, che con il suo giardino e la sua piscina rappresentava uno dei complessi alberghieri più eleganti della città
“Mast” termine che nel vocabolario marinaro identifica l’albero dei velieri, quelli che si scorgono semplicemente girando l’angolo e voltando lo sguardo verso Porto Sole. Le scuole, il Municipio, l’Aurelia, Porto Sole. Nulla per caso in questo riuscito progetto portato avanti da un gruppo di torinesi ben assortiti: Enrico, Irma, Graziella e Benedetto, per una volta non degli improvvisati ma ben consci che la programmazione, l’idea e lo sviluppo di un progetto è indispensabile per non fare un salto nel vuoto.
foto gdf per Mauro Olivieri Blog
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