Dolce di origine araba, ma ormai entrato a fare parte della nostra cucina, così come nel repertorio dei dolci a base di frutta secca diffusi in altre parti d’Italia, soprattutto al sud, dove però potrebbero essere le mandorle ad essere utilizzate invece delle nocciole.
E costituito da due “Negie” (ostie, cialde) sovrapposte nel cui interno è racchiuso un croccante di nocciole e miele. Si possono trovare facilmente già pronte nei commestibili del paese nel periodo precedente il Natale, oppure prendendosi il tempo di farle in casa, magari davanti al caminetto acceso, in inverno, e disponendo dell’atrezzo necessario : le Pinze.
Iniziare innanzitutto a preparare le “Negie”
Ottenere una pastella semiliquida con farina, acqua ed un pizzico di sale.
Lasciare riposare.
Scaldare intanto la Pinza ( due dischi di ferro chiusi a tenaglia, con due lunghi manici) sulla brace viva. Racchiudere un cucchiaio di pastella entro i due dischi e cuocere per un minuto circa.
Aprire i dischi, togliere la cialda e ripetere l’operazione sino ad esaurimento della pastella.
Cuocere 1 kg di nocciole con 300 gr di miele a fuoco dolce e sempre rimestando con un cucchiaio di legno per circa 45 minuti.
Quando il miele comincia a caramellare, e lo si capisce lasciandone colare una goccia in un bicchiere d’acqua, se diventa sferica, il composto al miele è pronto, quindi spegnere il fuoco.
Aggiungere una buccia d’arancio ed una di limone tritate finemente ed un cucchiaio di zucchero.
Infine si confezionano le Cubaite.
Racchiudere un cucchiaio di miele e nocciole in mezzo a due ostie preparate innanzi.
Attenzione a non bruciarsi!!!
Ripetere l’operazione sino ad esaurimento del composto.
Lasciare tutta la notte a raffreddare e pressare sotto un’asse di legno.
Conservare in barattoli chiusi.
Corroborante dolce di paziente ed elaborata preparazione, ma di lunga conservazione, veniva regalato in occasione del Natale e tra gli innamorati.
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