SANREMO – Ricordi catalani in un momento di tranquilla pausa pranzo sanremese, fuori -meglio- o dentro un locale aperto da una dozzina d’anni, perfino avanguardista al tempo, ma che mantiene dignità e qualità ancora oggi, tanto da essere citato su diverse guide turistiche e gastronomiche, tra cui l’Espresso, la Gatti Massobrio e il Touring Club d’ Italia.
Praticità e semplificazione, ma con riguardo importante verso la scelta enologica, veramente notevole, e dove quasi tutto quanto riprodotto in bottiglia può essere versato anche al bicchiere, ma perché limitarsi ad un bicchiere tanto l’offerta gastronomica è invitante e ben presentata.
Gli habitué si rivolgono principalmente sui copiosi primi piatti, tanto graditi anche ai clienti francesi, quelli che amano flaner et partager, mentre gli italiani cercano sfizi d’altrove, trovando qui spunti etnici ma non folcloristici.
Appoggiamo gli occhiali da sole, mettiamo lo smart phone in modalità aereo e godiamoci un’oretta di brezza tesa, immaginando che lassù in cima alla Rambla ci sia la Boqueria invece del mercato annonario e che questa sia la parte bassa della Rambla.
Laggiù c’è il Forte di Santa Tecla e non il Colon, ma l’atmosfera di fine estate è proprio quella che fa viaggiare la mente al fresco della corrente d’aria che scende da Corso Mombello verso il Mediterraneo, mare, almeno quello comune.
Mauro
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