Caso unico in Italia, a Ventimiglia, vengono coltivate con risultati eccellenti diverse varietà di piante da frutto esotiche. Caso unico nel senso che le piante, oltre a prosperare come fossero in Amazzonia, fruttificano, donando prodotti eccellenti, da cogliere e da mangiare, stravolgendo la concezione di Tropico o di Equatore.
Tutto ciò grazie al Prof Pierangelo Fazio, che recuperato il controllo di un ampio territorio scosceso tra Ventimiglia e Latte dove il padre coltivava (primo in Italia) le orchidee, ha convertito quest’enclave tropicale in frutteto alternativo.
La granadilla prima di tutto, perché unica a fruttificare in Italia, e creata per ibridazione proprio dal Prof. Fazio. La granadilla gigante (passiflora quadrangularis) matura perfettamente attaccata al ramo, e va colta quando il suo esterno prende un bel colore giallo tendente al dorato. Appiccicosa fuori, burrosa dentro, dolcissima, come molti di questi frutti straordinari.
L’altra granadilla, più piccola, al taglio sembrerebbe un frutto della passione, ma per motivi forse legati anche al territorio (siamo sul mare), prende sentori si dolci ma anche salmastri.
Il frutto della passione (maracuja) non può certo mancare nell’assortimento, con il suo intenso profumo aromatico e la tranciante acidità che ne fa un frutto principe della cucina internazionale, così come il mango, qui declinato in versione Gleen e Irwin, fanno viaggiare la mente verso il Brasile, eppure siamo a Ventimiglia guardando la Costa Azzurra.
Più in là nella stagione arriverà a maturazione anche la papaya, mentre ora è il momento, tra gli altri, della Guava (Psidium Guayaba) dall’originale polpa rosa e dal sapore assai originale, detto anche Pero delle Indie.
foto gdf per Mauro Olivieri blog
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