Dalla piana di Albenga fino a Ventimiglia, ognuno fiero del proprio carciofo. Tutti molto buoni, alcuni migliori, o comunque diversi dagli altri, grazie alla peculiarità del terreno su cui vengono coltivati. Sfumature verdi chiare, altri più scuri, o addirittura violetti. Senza spine e dal curioso sapore simile alla liquirizia, come quello del Presidio Slow Food di Perinaldo, o spinosi, come quasi tutti gli altri, fieri della loro spigolosità. A Perinaldo la rassegna annuale si svolge normalmente nel mese di maggio, proprio in chiusura del periodo più propizio per consumare il carciofo senza spine, e purtroppo anche senza ristoranti che lo propongono in menù con un certa continuità, così come si fa altrove.
Ma da ovunque vengano,e se ben abbinati con l’olio d’oliva da Taggiasche, sono tutti quanti ottimi e salutari, comunque consumati, cotti o crudi, tanto che definirli ortaggi sembra quasi oltraggioso. Normalmente da dicembre a Pasqua, a seconda dei capricci del clima di una Riviera sempre mite, sempre più tropicalizzato.
In questo quadro, comunque positivo, fa piacere rilevare l’iniziativa dei ristoratori di Ospedaletti, un comune piccolo (3400 gli abitanti) ma assai attivo sul tema “turismo enogastronomico”, e dal clima veramente straordinario, che consente di pranzare all’aperto per la quasi totalità dell’anno.
Anche quest’anno, dal 13 febbraio al 13 marzo, sarà possibile gustare decine di gustose e originali ricette a base di carciofi in una ventina di locali: trattorie, pizzerie, bar tavola calda o lussuosi ristoranti, per un prezzo variabile -per un intero menù di 4/5 portate- che si colloca orientativamente dai 25 ai 40 euro.
Qui il LINK alla pagina con i dettagli della manifestazione “E’ tempo di carciofi”
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