Un caffè e via. Andrea Mainardi, l’effervescente cuoco bresciano mediatico è uno così, semplice e diretto, simpatico e ammaliatore; non diverso da come lo vedete in televisione. Brillante e adrenalinico il giusto per tenere i tempi televisivi come quelli della vita.
Andrea si divide tra gli impegni televisivi dedicati al pubblico di Fox tv e quelli riservati ai clienti che frequentano previo appuntamento il suo ristorante bresciano “Officina Cucina”. Ancora molto giovane, classe 1983, ha un trascorso professionale d’eccellenza, avendo incasellato nel suo curriculum locali stellati come il Frosio di Almè (BG), il Grill del Royal Hotel di Courmayeur, La Siriola di San Cassiano (BZ) e l’Albereta di Erbusco (BS).
Tra i suoi maestri riconosciuti sicuramente Paolo Vai (già due stelle Michelin ad Aosta) e i non meno blasonati Corrado Fasolato, Andrea Berton e il sommo Gualtiero Marchesi. A soli 24 anni apre il suo Officina Cucina a Brescia, dove rompe gli schemi con la tradizionale ristorazione imponendo una regola assai stimolante, e cioè la possibilità di riservare l’unico tavolo a disposizione per un minimo di 2 coperti ed un massimo di 8/10 commensali. L’one man show è quindi garantito, perché in questa situazione atipica Andrea si occuperà di tutto personalmente.
Piuttosto one man show anche televisivamente parlando, nei programmi “Ci pensa Mainardi” uno e due, mentre è andata ormai in archivio la partecipazione periodica a La Prova del Cuoco, trasmissione per altro in via di abbandono dai palinsesti RAI. Nuova invece la performance alla trasmissione “Tra due fuochi”, dove Mainardi si traveste da giudice e osserva le esecuzioni ai fornelli di un paio di VIP che volta per volta si affrontano in una sfida all’ultimo spaghetto.
Andrea ha simpaticamente accettato l’invito a conoscere la Valle Argentina, e così, risalendo la verde vallata di Ponente abbiamo avuto modo di fargli toccare con mano e gustare alcune delle eccellenze della zona e conoscere i personaggi che danno vita giornalmente allo show che porta qui in valle migliaia di persone ogni week end.
Ospite alle Macine del Confluente di Gigi Prevedini, con Andrea abbiamo avuto modo di salire a Triora per far visita al negozio gastronomico La Strega di Triora di Luana Bertol e Augusto Borelli, istituzione del gusto con ormai 30 anni di storia. Un passaggio culturale al Museo Etnografico e della Stregoneria, alla Cabotina delle streghe, ed infine un altro assaggio di territorio all’Erba Gatta da Gianni Nicosia.
Riscendendo, un improvviso temporale non ci ha consentito di salire a Montalto per il FestiValArgentina, ma si è comunque potuto rendere omaggio -al coperto- ad un prodotto tipico proprio delle parti di Andrea, il Franciacorta, che corre a fiumi nel bar Pradio di Badalucco, così come l’olio da Roi poco più in basso, penultima tappa prima di rientrare alle Macine per una pausa pranzo fitta di idee e progetti che potrebbero coinvolgere proprio Mainardi, proprio qui in Valle Argentina. Work in progress … le location non mancano, così come i progetti da sviluppare al fine di stimolare ulteriormente l’interesse verso la Valle Argentina.

Il vino identificativo di questo entroterra : il Moscatello di Taggia di Eros Mammoliti, qui in versione secco da aperitivo
IL SITO DEL RISTORANTE DI ANDREA MAINARDI
foto gdf per Mauro Olivieri blog
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