In questi giorni Bordighera si è trasformata in un set cinematografico. Una produzione Italo-Francese sta infatti girando un film con interpeti prestigiosi quali Charlotte Gainsbourg e Pierre Ninevy Il film è ambientato negli anni 30/40 e quindi le auto (perfettamente funzionanti), i personaggi e i costumi sono stati “calati” in quell’epoca, trasportando contemporaneamente nel tempo anche chi da queste parti ci vive o ci trascorre un periodo di vacanza.
Molto adeguata allo scopo la parte alta della città, rimasta -urbanisticamente parlando- come all’inizio dell’altro secolo. Antichi edifici, vicoli scoscesi, pavimentazione in pietra e un antico albergo si predispongono al meglio allo scopo, e rivivranno per qualche settimana come nel tempo che fu, trasformando Bordighera per qualche tempo nella Nizza di un secolo fa.
La Promesse de l’Aube prenderà vita partendo proprio dalla città alta, sede e quartier generale della produzione dell’intero film, tra un localino e l’altro, quelli hanno mantenuto ben viva l’antica Bordighera.
Di questa situazione atipica beneficeranno sicuramente anche gli esercizi pubblici, uno dei quali festeggia proprio in questa fiorita primavera il ventesimo compleanno. Si tratta del Magiargé di Mauro Benso, che fu aperto proprio nella primavera 1996, in un periodo che fu terminale per il boom qualitativo della cucina di questa località, poi vittima delle diverse crisi economiche, che provocarono la chiusura o il ripensamento dell’offerta -rivista al ribasso- di diverse insegne un tempo ben conosciute in tutta Italia e anche all’estero.
Il successo inossidabile di questo locale si spiega invece con una certa facilità. L’insieme di alcune peculiarità hanno fatto si che qui di crisi di lavoro non se parlasse quasi mai. Il locale si basa infatti su una cucina sufficientemente personale e non ai menù fotocopia che possiamo notare fino allo sfinimento passeggiando lungo l’Aurelia e sul Lungomare. Il tutto proposto -da sempre- a prezzi saggi ed assai concorrenziali.
Prodotti di stagione e del territorio e pesce dal food cost contenuto non mancano mai nella vivace e colorata carta, mentre i menù a tre portate, tariffati a 19 e 25 euro rappresentano un vero affare per turisti e residenti. Il locale è declinato in diverse maniere, ed anche questo attira diverse tipologie di clientela. C’è chi desidera rimanere all’aperto, nella deliziosa piazzetta riparata dal sole e dal vento; oppure vivere l’atmosfera calda e colorata delle salette rosse, ed infine anche il luminoso “pecin”, sorta di dependance del Magiargé, contribuisce a completare una struttura assai diversificata negli ambienti ma uguale e riconoscibile nella proposta gastronomica.
Ma, oltre alla gestione familiare, sempre la stessa da 20 anni, è la qualità della cantina quella che contribuisce ad attirare un’altra fascia di clientela assai interessante, quella dei conoscitori di grandi vini, che qui trovano un giacimento di quasi un migliaio di etichette, di bottiglie in ogni formato e di provenienza assai equilibrata tra Italia e Francia, presente con centinaia di etichette, anche le più rare, disponibili per la degustazione sul posto, oppure destinabile all’asporto, beneficiando così di un ulteriore riduzione di prezzo. Il quadro è completo e quindi ben spiegato il perché del successo di un locale che ha visto il peggio e l’ha superato con disinvoltura, come fosse un dopoguerra cinematografico.
foto gdf per Mauro Olivieri blog
Lascia un commento